lunedì 15 settembre 2008

I giovani di An contro Fini: “Ha sbagliato tutto”


Tratto da Il Giornale

Roma - Si sono riuniti ieri mattina nell’anfiteatro di Atreju, a Roma, a conclusione della loro festa. Una discussione intensa, a tratti preoccupata, dopo lo strappo di Gianfranco Fini, celebrata proprio in un incontro pubblico con i giovani del suo partito. È inutile girarci intorno. In questo momento, l’epicentro del mal di pancia dentro An sono loro, i ragazzi di Azione Giovani. Da due giorni, la loro leader (nonché ministra) Giorgia Meloni non interviene nella polemica per una scelta precisa, quella di difendere la propria organizzazione. Ma il disappunto dei ragazzi di Ag si sfoga nei blog di area, nelle dichiarazioni di alcuni dirigenti rappresentativi, in quella assemblea a porte chiuse. E i loro giudizi nei confronti del leader un tempo indiscusso sono a dir poco caustici.

Se sali sulla collina del Celio all’ora di pranzo, per esempio, puoi incontrare Carolina Varchi, la ragazza siciliana che nel dibattito con Silvio Berlusconi aveva bacchettato il premier, rimproverandolo di una sua digressione sul comunismo a sua detta «poco pragmatica». Carolina ha gli occhi azzurri, un viso apparentemente angelico, ma si definisce «alquanto incazzata». E spiega: «A Gianfranco non avrei fatto alcuna domanda. Sono rimasta colpita dal suo modo di mischiare storia e politica, non condivido una virgola nella sua divisione fra morti di serie A e morti di serie B nella guerra civile, che poi sarebbero i morti di Salò». Adesso è la sua organizzazione sotto accusa nel partito: «Mi pare una follia! Noi siamo immersi nel nostro tempo, ascoltiamo la musica dei nostri coetanei, conosciamo i loro problemi forse meglio dei nostri leader, raccogliamo il loro consenso, se è vero che le nostre sono le liste più votate nelle scuole e negli atenei. Ma di che film parlano?». Messa così sembra quasi una sfida. E Carolina la raccoglie: «Lo scriva: al contrario dei grandi, eletti nelle liste bloccate, noi raccogliamo le preferenze, una a una. La sottoscritta, è stata la più votata a Palermo. E saremmo noi i nostalgici fuori dal mondo?». Ma perché tanta difficoltà sull’antifascismo allora? «Forse perché in nome dell’antifascismo militante, nell’anno di grazia 2008, non solo nel 1943 dei bei libri di Pansa, qualcuno mi ha preso a bottigliate in facoltà!».

Altro capannello, quello dei torinesi, altro volto-simbolo dell’organizzazione, quello di Augusta Montaruli, la ragazza che è finita sulla prima pagina de La Stampa perché ogni volta che prova a dare un esame gli autonomi scatenano la guerriglia all’università: «Quello che ha detto Fini è un falso storico. La divisione fra buoni e cattivi è una cosa grottesca, che persino gli storici di sinistra rifiutano». Però così vi piove sulla testa l’accusa di nostalgismo. Augusta ride e scuote la testa: «Ma semmai è il contrario! Per noi è questa idea che si debba dire cosa si pensa del 1943 pena l’impossibilità di fare politica a essere anacronistica!». Avete quasi fischiato il vostro leader? «No. La nostra è stata un’accoglienza fredda ma responsabile. Una grande prova di maturità, direi: aspettiamo che i grandi dimostrino di saper fare altrettanto. Noi non siamo reducistici, siamo molto più moderni di loro».

In rete, malgrado nel weekend molti siano disconnessi, arrivano pronunciamenti a valanga, tutti scanditi nella lingua cruda del web. Scrive per esempio il Blog Lettera Maltese: «Oggi Fini, durante la festa di Atreju, ha detto ai suoi giovani fascisti di riconoscersi nei valori dell’antifascismo. Credo sia dunque ormai chiara la verità sul suo quoziente d’intelligenza. Quali sarebbero questi fottuti valori dell’antifascismo? La democrazia? J. J. Rousseau era antifascista?».
Un altro blog di destra - Radici Profonde - si affida alla satira cabalistica. «Quelli di Salò avevano torto, impossibile paragonarli ai resistenti. Parola di Gianfranco Fini (22: il matto). La festa dei giovani di An (48: morto che parla) si è trasformata in una grande lezione di storia presieduta da uno dei peggiori “storici” del nostro Paese». Su Atuttadestra prevale il sarcasmo sulla storia del leader: «Non fummo certo noi a dare a una mozione congressuale il titolo “Il Msi, fascismo del 2000”, ma un certo Gianfranco Fini, in arte presidente della Camera».

E che dire di Slash? «Tra la freddezza dei presenti ha avuto coraggio, se non si è suicidato, (politicamente) lo faranno fuori a breve. Però ha messo il paracadute, tra poco trasloca nel Pdl, libertà di essere fascisti». Infine i grandi. A sezioni chiuse, quelli che potevano sono accorsi fino a Revere, a manifestare il proprio dissenso alla presentazione dell’ultimo libro di Giampaolo Pansa. «Lo storico, dilettante» (autodefinizione) a sorpresa ha dato ragione a chi criticava Fini: «Io non so se sia un grande leader. So, e lo scriverò nel bestiario, che ha fatto un errore madornale nel non distinguere bene fra l’antifascismo democratico e quello totalitario. E so che ha messo in difficoltà, a partire da oggi, tutti i militanti di An che, in tutta Italia, adesso saranno irrisi e censurati».

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Considerazione: forse qualcosa comincia a muoversi, speriamo in una rivolta delle coscenze.

Il Ghigno

domenica 14 settembre 2008

Per 60 anni abbiamo scherzato, siamo antifascisti!


Ieri dal palco di Atreju, la festa nazionale di Azione Giovani, il Presidente della Camera già leader del MSI e di AN, Gianfranco Fini ha dato lezioni di "civiltà" politica, spiegando come la destra del futuro debba profondamente riconoscersi nei valori antifascisti. Dalla platea silenzio e qualche applauso, nessun dissenso, nessun mugugno, nessun mal di pancia, tutto quindi fa pensare che al partito la dichiarazione di Fini abbia fatto piacere. In realtà scherzi a parte, sappiamo benissimo che la base di AN non può che dissentire dalle parole di un leader che da 15 anni ha progressivamente privato la destra italiana della sua storica legittimazione postfascista, portando il partito alla confusione più totale, disorientando militanti giovani e meno giovani che da missini si sono ritrovati capitalisti e liberali e addirittura oggi antifascisti. Ma d'altronde come abbiamo già detto, Fini ci ha già abituati da anni ad esternazioni personali che sono diventate linee di partito, perchè in quest'ultimo albergano dirigenti incapaci di contrastare o quantomeno dissentire dalle posizioni imposte dal "presidentissimo", qualcuno li ha definiti con le "palle di velluto" e forse non aveva torto. Insomma le alte sfere di quel che resta del glorioso partito che fu il MSI si sono ridotti a dei signorotti di palazzo incuranti delle umiliazioni che per anni hanno perpetrato contro una base di partito privata di ogni fondamento della sua identità. Noi che ancora ci chiamiamo camerati, noi che amiamo la nostra Patria più della nostra stessa vita, noi che da sempre lottiamo contro l'odio rosso, noi che abbiamo fatto del "non rinnegare non restaurare" una ragione di esistenza, non possiamo essere antifascisti caro Fini, non possiamo esserlo in nome di tutti quei ragazzi che da Salò a via Acca Laurentia sono caduti sotto la perfidia dell'odio rosso, non possiamo esserlo in nome di tutti quegli uomini che nel dopoguerra non si arresero ma anzi combatterono un sistema malato e perverso come quello della prima repubblica. A tutti i lettori posso garantire che questo è lo spirito della vera AN, quella che vive la sezione giorno per giorno, non quella "nobile" in giacca e cravatta che oggi si riscopre antifascista. Fini continui pure a speculare sulle leggi razziali per bollare 20 anni di fascismo come male assoluto, tanto la sua "coerenza" è famosa, dal "fascismo del 2000" di Salerno al "male assoluto" di Gerusalemme, poichè chi crede negli ideali per i quali ha combattuto si dalla primissima giovinezza continuerà nell'opera di preservazione del patrimonio di cui la destra italiana non si disfarrà mai!

PS : Come mai Fini non ha ancora pensato ad una alleanza con la sinistra arcobaleno?

Il Ghigno

sabato 13 settembre 2008

Nasce il Comitato "Fiamma nel Cuore"


Oggi 13 Settembre 2008 è nato il comitato "Fiamma nel cuore".Quest'ultimo è stato generato dall'esigenza di difesa di quell'insieme di valori e storia che oggi sono messi in forte pericolo da alcuni dirigenti di una destra di governo sempre più rinchiusa nei palazzi del potere e meno tra le genti e i militanti che rappresentano la vera forza della destra italiana. Con questo, il comitato non intende entrare in polemica ne con i valori fondanti di Fiuggi, ne con il gestante PdL, poichè la funzione di "Fiamma nel Cuore", nel suo piccolo, è sfruttare la rete come mezzo di dibattito e confronto al fine di dare il proprio contributo nel dar vita ad un partito che non sia la brutta copia di quello che per 50 anni combattè il MSI.
Buona navigazione,

Il Comitato "Fiamma nel Cuore"